L'ASSO NELLA MANICA DI SPALLETTI

12.09.2016 17:34

ROMA - I numeri e i fatti sono tutti dalla parte di Francesco Totti. Basta sottolinearne due: segna da 23 stagioni in serie A e di gol ne ha fatti 249. Soltanto la Sampdoria ne ha presi 15, seconda vittima dopo il Parma (19), al momento relegato in Lega Pro. Poi, si può giocare con le immagini poetiche che l'incredibile pomeriggio dell'Olimpico ha regalato agli appassionati del calcio. Dal diluvio al raggio di sole dell'ingresso in campo del capitano giallorosso; dalla sconfitta con la Sampdoria (2-1, Quagliarella e Muriel i mattatori) alla vittoria allo scadere (3-2). Totti che confeziona l'assist per Dzeko e realizza il gol vittoria su rigore, contestato (e di molto) da Massimo Ferrero, il vulcanico presidente blucerchiato. Poi, c'è tutto il resto.

Ci sono le lacrime sugli spalti dei tifosi, la corsa verso la curva giallorossa e la festa per un giocatore immortale, immenso e leggendario. Non si sa se questa sarà la sua ultima stagione, ma si sa che da qui a maggio Totti potrà scrivere altri capitoli della sua storia incredibile nel nostro calcio. Sembrano passati anni dalla diatriba, eventi della passata stagione, con Luciano Spalletti, bravo a ricucire il rapporto con il capitano, che tra 15 giorni compirà 40 anni. Adesso la Roma potrà giovarne: senza il suicidio sportivo contro il Cagliari, avrebbe 9 punti come la Juventus. Ma nel frattempo, si gode il suo capitano, capace di ribaltare tutto al suo ingresso in campo.